Qustomizer, Il nuovo pannello di controllo di Black Phoenix

La novità più importante dell’ultima versione di Black Phoenix (1.4.3 – Codename Grace Hopper) è sicuramente la presenza di Qustomizer, il nuovo pannello di controllo della distro QL made in Italy.
Ma che cos’è e come funziona questo programma?

Qustomizer è un software che permette di configurare il vostro QL, reale o virtuale che sia ma facciamo un piccolo passo indietro.
Fino alla versione 1.3.2 Black Phoenix presentava nel suo menù principale la voce “Gestione sistema” tramite la quale era possibile accedere a vari tools di configurazione.
Con la versione 1.4.3 questa voce è stata scorporata in due voci distinte: “Configura sistema” e “Gestione sistema”.
La prima si occupa di interagire con tutti quegli aspetti di Black Phoenix che restano poi permanenti, ad esempio il tema scelto, le voci del menù Qascade o i blocchi di configurazione, la seconda riguarda invece tutti quegli aspetti temporanei della gestione del QL, come ad esempio la priorità dai job, l’elenco dei file recenti o la rimozione di job in esecuzione.
Lo scopo di questa divisione è quello di mantenere il più ordinato e congruente possibile una sezione di Black Phoenix che presenta sempre più voci.
All’interno  della voce “Configura sistema” alla voce “impostazioni Black Phoenix” troviamo il programma Qustomizer.

Che cos’è.

Qustomizer è il rimpiazzo interattivo del vecchio file di BOOT, tramite di esso possiamo modificare moltissimi aspetti del nostro sistema senza dover editare il file BOOT; ad esempio possiamo decidere quali estensioni aggiungere, quali hotkey definire, la modalità di spostamento delle finestre e molto altro ancora.
In questo modo possiamo interagire con il nostro sistema QL senza dover necessariamente programmare.

Come funziona

Black Phoenix si presenta con un’interfaccia grafica evoluta molto simile a quella di QTImage, entrambi infatti sono stati sviluppati tramite lo Skeleton, il program builder di Quantum Technology.
Sulla parte sinistra troviamo una lista di voci che rappresentano le varie categorie: estensioni, variabili d’ambiente, hotkey, gestione dischi win e cosi via.
Nella parte destra troviamo le righe di dettaglio di ogni categoria: troveremo quindi l’elenco delle estensioni caricate, delle variabili definite e tutto quello che prima dovevamo digitare manualmente nel file di boot.
Le estensioni sono ordinate tramite una numerazione progressiva che rappresenta l’ordine di esecuzione. Inoltre è possibile sospendere l’esecuzione di una o più righe senza cancellarla definitivamente, semplicemente verrà visualizzata con una  “S” davanti.
Posso ovviamente modificare/cancellare ogni voce o inserirne di nuove.
L’inserimento avviene in due tempi: prima viene creata una riga vuota che l’utente in un secondo tempo va ad editare.

Il vero punto di forza di Qustomizer sono però i vincoli di esecuzione, ossia posso decidere in quali condizioni quella determinata riga  può essere eseguita, ad esempio posso decidere di attivare una certa hotkey solo se la risoluzione video è di un certo tipo o posso definire quale menu di Qascade lanciare in base alla lingua di sistema

E se mi sbaglio?

Nessun problema, Qustomizer presenta due funzioni di “undo”: la prima ripristina i valori presenti ad inizio sessione, la seconda , più radicale, ripristina le impostazioni originali di Black Phoenix.
Inoltre è possibile importare ed esportare il file di configurazione in modo da poter creare molteplici versioni o trasportare le impostazioni tra un sistema e l’altro.
Come ultima cosa, per ogni riga di commento sono disponibili due campi  in cui posso inserire  il nome dell’eventuale programma di riferimento e note personali in cui posso spiegare a cosa serve quella specifica riga.

Ma il BOOT che fine ha fatto?

Tranquilli è sempre li e continua a fare il suo eccellente lavoro.
Ovviamente per far si che questo tipo di configurazione funzioni abbiamo dovuto ridefinire completamente il processo di BOOT; questo processo è stato smembrato in 3 parti.

La prima parte è contenuta nel file BOOT presente i WIN1_, è una sorta di contenitore vuoto in cui possono venire caricate eventuali driver di periferiche del QL reale (SuperHermes o simili), quindi nel 90% dei casi non serve modificarlo.
Dal BOOT viene lanciato il programma BLACKPHOENIX_bas, che si occupa di caricare tutte le impostazioni di BLACK PHOENIX; questa parte non va mai modificata.
Da questo programma viene lanciata la terza fase, chiamata Desktop_bas, in cui l’utente carica tutte le sue preferenze e personalizzazioni.

Aggiornamento delle versioni.

Periodicamente vengono rilasciate nuove versioni di Black Phoenix, per evitare di dover rifare ogni volta la personalizzazione del sistema, è possibile inserire un secondo file chiamato WIN2_DESKTOP_bas in cui inserire le proprie modifiche, il sistema, riconosce automaticamente la sua presenza e lo esegue al posto di quello standard.
E’ quindi sufficiente copiare  WIN1_SYS_DESKTOP_DESKTOP_bas in WIN2_DESKTOP_bas e modificare quest’ultimo secondo le proprie esigenze, in questo modo le proprie preferenze verranno mantenute anche nelle prossime versioni.